venerdì 27 marzo 2015

QUATTRO CHIACCHIERE AL BANCONE: SUMBU BROTHERS


Intervistiamo oggi una vera e propria leggenda italiana: i Sumbu Brothers!
E sarà impresa quasi impossibile fare un’altra intervista migliore di questa.

Per chi fosse arrivato oggi da Marte ci presentate il gruppo?
Se uno arriva da Marte pol interessarse de ci semo??? Comunque siamo i fratelli Sumbu....5 dementi.

Da cosa ha avuto origine il vostro nome?
Semplicemente dal nostro cognome,come già detto siamo i fratelli Sumbu, dell'antica dinastia Sumbu....una storia troppo lunga per poterla raccontare adesso.

Come scegliete le canzoni da coverizzare, ma soprattutto come vi vengono in mente gli argomenti per i testi? Avete mai pensato di scrivere canzoni originali?
Le nostre sono canzoni originali, chi ha messo in giro queste voci? Ahahhaah per i testi dovremmo chiedere a chi li scrive ma nemmeno noi sappiamo chi sia.

In tutti questi anni di attività live c’è un concerto che vi è rimasto particolarmente nel cuore?
Se ne ricordassimo qualcuno potremmo rispondere alla tua domanda....diciamo che ci siamo divertiti molto nella tournee in Ruanda di tanti anni fa sul Lago Vittoria.

Quali sono i vostri generi musicali preferiti?
Tutto quello che suona ignorante senza tanta vergogna.

Siete indubbiamente molto legati all’Hellas Verona. Andate ancora allo stadio?
Noi?? Mai andati allo stadio....sono notizie del tutto infondate...noi fin da piccoli ci siamo dedicati sempre all'unico sport che si pratica in città,il curling...abbiamo anche una squadra che ci sta dando parecchie soddisfazioni.

Avete in programma un nuovo disco?
Bella domanda...ma dovresti parlare con il nostro psichiatra che ci segue da anni...potrebbe essere che a breve accada qualcosa del genere....chi lo sa?

Mario Merola, il Mullah Omar, Osama Bin Laden: chi vi manca di più?
Senza alcun dubbio Pino Daniele.

Spazio finale per i saluti e per dire ciò che volete.
Salutiamo tutti quelli che si sentono ignoranti come noi e lo vivono con estrema serenità...che l'ignoranza sia con voi!!!

martedì 24 marzo 2015

GLASGOW FINEST


Mentre migliaia di depravati in tutta Italia stamattina andavano a fare colazione gratis in pigiama da McDonald's, sancendo così la definitva fine della civiltà occidentale, noi vi parliamo di un vera leccornia culinaria da puri disagiati: la barretta di Mars fritta! Questa orrenda specialità (già di suo il Mars fa schifo) è diventata in poco tempo il piatto tipico di Glasgow, la città che al mondo vanta il più alto tasso di infartuate donne... ed un motivo ci sarà.
Già dall'aspetto appare tutto tranne che invitante: in buona sostanza si tratta di prendere un Mars, lasciarlo raffreddare e poi buttarlo nell'olio fritto. Il piatto è stato creato nel 1995 dal mentecatto proprietario di un fish & chips di Stonehaven, cittadina vicino ad Aberdeen, ma, grazie all'interesse dei mass media, si è diffuso rapidamente in tutta la Scozia, fino a trovare a Glasgow il suo naturale territorio d'elezione. Negli ultimi anni l'opinione pubblica si è accorta del cosiddetto "Glasgow Effect", vale a dire l'elevatissimo numero dei glasvegiani colpiti da infarto ed ictus rispetto a quelli che si registrano in città del Regno Unito della stessa grandezza e popolazione. Ovviamente a questo dato contribuisce lo smodato consumo di alcolici ed una dieta già grassa ed unta (l'haggis, il piatto scozzese per antonomasia, non è certo di facile digeribilità), ma si pensa che i picchi degli ultimi anni siano stati agevolati dall'elevato consumo di questa prelibatezza, tanto da allarmare l'Università di Glasgow che ne caldeggia la messa al bando. Ovviamente nei pubs e nei fish & chips si continua a consumare in abbondanti quantità, quindi se passate di lì provatelo. Noi però vi abbiamo avvertito.

lunedì 23 marzo 2015

"BISOGNA RIPORTARE I BAMBINI ALLO STADIO"


Riportare i bambini allo stadio era il mantra che ha ripetuto per anni Don Cesare Prandelli (salvo poi andarsene in Turchia e non preoccuparsi più di tanto della fauna che lì frequentava le gradinate); ebbene sabato Blackpool-Leeds United ci ha regalato una delle immagini più divertenti della stagione calcistica, altro che "El Clàsico" che pare sempre giocato in un acquario: una zuffa tra le due tifoserie viene seguita con grande divertimento e partecipazione da un bambino locale che sembra spassarsela un mondo, molto più che nel guardare i ventidue in campo.
Tra l'altro questa meravigliosa scena ci dà il pretesto per parlare brevemente del Blackpool, squadra alla quale sono affezionati coloro che hanno comprato il Subbuteo negli anni '80: infatti comprando la confezione base del Subbuteo una delle due squadre in regalo era proprio il Blackpool, nella sua originale tenuta arancione. Una formazione, quella di questa città del nord dell'Inghilterra conosciuta più per il northern soul e come meta balneare per i weekends, che non ha mai avuto una grande tradizione calcistica, infatti il suo punto più altro fu la vittoria della FA Cup nel 1953, quando nelle sue fila militava il leggendario Stanley Matthews, primo Pallone d'Oro della storia. Recentemente è tornato in Premier nel 2010 per una fugace apparizione, quando era allenato da Ian Holloway, un manager che preparava le partite con il Subbuteo! I cerchi si chiudono sempre.

venerdì 20 marzo 2015

THE WICKET GAME



Questa settimana potremmo parlare dell'arresto del presidente del Parma Manenti, ma non vogliamo avvelenarci il weekend, potremmo parlare di come all'hockey ci sia ancora un tifo vero e genuino, ma preferiamo dedicarvi un articolo a parte, quindi preferiamo parlare dei Mondiali di cricket in svolgimento in Australia e Nuova Zelanda! Ci siamo già occupati di cricket anni fa senza riuscire a capire assolutamente come si misuri il punteggio: è l'unico sport di squadra nel quale c'è un solo numero ad indicare il risultato! Per provare a capirlo bisogna essere laureati in matematica, eppure milioni di indiani, paki e bangla nel mondo ne vanno matti... qualcosa non torna. Vi promettiamo che settimana prossima vi faremo un articolo scritto da un nostro esperto in materia (incredibilmente, ne abbiamo uno) che ci spiegherà in sintesi le regole. Per ora l'unica certezza, come bel calcio, è che gli inglesi inventano uno sport e poi dimenticano come si gioca: a casa al primo turno. Per ora vi lasciamo con un coro della Barmy Army, i tifosi al seguito dell'Inghilterra.

Barmy Army- "Jimmy Saville Chant"

giovedì 19 marzo 2015

SHADWELL SIAMO I CANI CHE VI SBRANERANNO


Era il 1995 quando in UK usciva il film "I.D." (uscito in Italia con grande fantasia come "Hooligans"), pellicola dal budget non elevatissimo che però divenne in breve tempo un cult che, a distanza di 20, ha resistito benissimo al tempo e si guarda ancora con grande piacere. Zero canzoni accattivanti, zero ossessione per i vestiti e le mode, scene di violenza  solo accennate o mostrate fuori dallo schermo... eppure il tutto funziona alla grande grazie ai dialoghi e ad una trama tanto semplice quanto perfetta: un gruppo di poliziotti viene infiltrato in una tifoseria londinese, fino a quando il fascino oscuro della violenza non fa perdere la testa ad uno di loro, fino a farlo diventare più hooligan degli hooligans. La tifoseria è quella immaginaria dello Shadwell Town (quartiere realmente esistente dell'East End londinese), ispirata dichiaratamente al Millwall (anche se le immagini dentro lo stadio vennero girate a Vicarage Road, casa del Watford; da qui i colori sociali giallo e neri. Regista della pellicola era una vecchia conoscenza dei film sulle sottoculture britanniche, Philip Davis, il Chalky di "Quadrophenia" e lo Yeti di "The Firm", ed il ruolo del proprietario del pub The Rock, nonchè veterano hooligan dello Shadwell fu affidato a Warren Clarke, uno dei Drughi di Arancia Meccanica, morto lo scorso anno.
Ebbene, dopo vent'anni è notizia di questi giorni che è in produzione il sequel (lunedì è stato il primo giorno di riprese), dal titolo "I.D. 2: Shadwell Army": lo Shadwell ora è stato acquistato da un oligarca russo che ha portato la squadra in Europa rinvigorendo così anche la parte più violenta della tifoseria. Inoltre la tensione nel quartiere di Shadwell sta crescendo, a causa dell'imminente costruzione di una moschea nella zona, che sta aizzando gli animi dell'estrema destra. In tutto questo contesto si muovo Mo, un poliziotto asiatico che, come due decadi prima John, viene infiltrato nella locale firm e finirà anche lui per subire il fascino del lato oscuro.
Inutile dire che siamo molto curiosi di questo sequel, anche perchè rivedremo anche alcuni personaggi storici della pellicola originale, quindi non ci resta che aspettare per capire se i cani mordono ancora.